Glocal cibo è una mia ‘creatura’, che fin dal nome svela molto del mio modo di intendere questo speciale settore del giornalismo. Nessun cedimento al suo lato fashion, non abbiamo voluto chiamarlo ‘Food’ proprio per sottolineare questo intento, e grande attenzione al suo lato giornalistico: perchè per me anche una ricetta (come una recensione di un ristorante o il racconto di un artigiano) può contenere delle insidie e può essere scritta con nobili intenti da cronisti o con pessime intenzioni marchettare.
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Anche quest’anno cerchiamo quindi di raccontare il lato giornalistico ed editoriale del mondo del cibo, con panel e workshop che diano strumenti utili e consigli concreti per migliorare la propria professionalità e il proprio approccio. Non riesco a scegliere, tra tutti gli appuntamenti in programma, quelli da consigliare: tutti contengono uno spunto o un’idea che secondo me vale la pena affrontare e che merita una accurata riflessione.
Ho cercato di portare a Varese i più importanti esponenti di questo settore: firme solide e penne vivaci, che portino punti di vista differenti e diano occasioni di dibattito ai partecipanti.
Dalle fake news in ambito alimentare, alla cassetta degli attrezzi per giornalisti enogastronomici digitali, passando per le inchieste in ambito alimentare e il turismo enogastronomico: non c’è che l’imbarazzo della scelta.
Ma un appuntamento a cui tengo moltissimo va sottolineato: quest’anno anche il format Tavola Spigolosa – l’osservatorio permanente sulla comunicazione del cibo – approda a Varese, e la sera di venerdì 17 ci permetterà di esplorare il mondo del ‘cibo digitale’ e le sue ormai vastissime pieghe: dall’e-commerce per comprare cibo al brand journalism, dall’editoria digitale che si fa carta (!) alle nuove frontiere della formazione online.
Per scoprire che forse non parliamo come mangiamo, ma di sicuro mangiamo ciò di cui si parla. Sempre più spesso, online.