Maria Carla Cebrelli, moderatrice dell’incontro, inizia spiegando che con sharing economy si intende la possibilità di mettere in contatto le persone che si mettono a disposizione e quelle che cercano un servizio, come il turismo. Incalza i presenti con una serie di domande su come Airbnb unisca la conoscenza di un territorio con le sue attrazioni. Frigerio spiega che in Italia (terzo paese al mondo con più host e secondo al mondo per ricezione e di guests), si riesce a mettere a disposizione case di persone al fine di creare e aumentare il turismo. Aggiunge che grazie al portale non si viaggiare semplicemente, ma si incontrano persone che conoscono il territorio e possono guidare il visitatore verso le principali attrazioni turistiche.
“Quello che conquista il luogo sono le persone”, afferma Natale. L’accoglienza, la conoscenza del posto e la guida a ciò che può essere più interessante e soprattutto “chi trascorre mezza giornata per vedere il contadino o l’agricoltore si gode la vera essenza del territorio, non come quelli che passeggiano con gli auricolari”.
Un grande interrogativo che è piombato sulla conferenza è stato il problema della fiducia: chi è autorevole e riesce ad esprimere al meglio l’autorevolezza? Cebrelli insinua che è possibile che i giornalisti subiscano dei trattamenti privilegiati, i quali influiscono sul loro giudizio e le recensioni degli influencer e delle persone comuni possano essere più critiche e dare una visione più aderente alla realtà.
Alessandra Favero ribatte che i giornalisti rispondono ad un codice deontologico e si spera che questi possano essere più obiettivi possibili. I blogger e gli infuencer hanno adottato, a partire dallo scorso anno, un codice che devono seguire, così che i follower possano capire quando un contenuto è sponsorizzato.