Immaginare il giornalismo del futuro

Sperimentare è la parola chiave dell’incontro con Marianna Bruschi responsabile del Visual labgiornalista del gruppo Gedi, intervistata al Teatrino Santuccio da Roberta Bertolini giornalista di VareseNews.
Uno dei primi argomenti è quello del futuro delle redazioni. Per gestire la mole di dati che entrano nelle redazioni è fondamentale che alla figura del giornalista si appoggi la collaborazione di coloro che lavorano nel marketing, che aiutano i giornalisti a leggere e smistare le informazioni. Ma perché è giusto accompagnare le redazioni con numeri e marketing? È necessario che si incontrino i lavori della vecchia scuola con giovani esperti di dati. È quello che stanno testando nella redazione di VareseNews. Un ufficio marketing in redazione è un vantaggio, un elemento necessario per un giornalismo del futuro.
Caratteristiche di cui il giornalismo innovativo dovrebbe fornirsi sono, secondo quello che racconta Bruschi, l’immersività, mostrando esempi di realtà aumentata utilizzati ad esempio dal New York Times. La realtà aumentata aggiunge un livello alla spazio che abbiamo attorno, aiuta a capire di più, è uno strumento che permette al lettore di immergersi negli articoli, perseguendo anche la capacità di stupire il lettore attraverso un effetto “Wow”.
La partecipazione, coinvolgendo i lettori, li porta a sentirsi parte della testata. L’idea è quella di riportare i giornali al loro ruolo istituzionale. Altro tema il lavoro in team. Non dividere le professioni è importante per raggiungere un risultato migliore. Decidere insieme tra, giornalisti, videomakers, grafici e sviluppatori è un modello di lavoro interessante per uscire dagli schemi del giornalismo tradizionale. La mission di cui ci parla Bruschi è quella di collaudare nuovi formati di giornalismo con la possibilità di capire di volta in volta quale strumento sviluppare e quale potrebbe funzionare. Il team del Gruppo Gedi ci sta riuscendo, lavorando con un team di 10 persone, con tutte le testate del gruppo e fuori dal sistema editoriale. Si sperimenta su una pagina bianca, partendo da un semplice schizzo, reinventandola via via in maniera diversa, capendo se i prototipi possono funzionare pensando se farli diventare un prodotto.
Vari sono i progetti del gruppo, due in particolari sono i lavori con alla base i dati e attività interattive. Il primo “70 anni di governi in 15 domande”. Attraverso una grafica gradevole hanno reso appetibile e comprensibile la storia dei governi italiani. “Emozioni politiche” il secondo, racconta cosa trasmettevano i leader politici durante le campagne elettorali. Grazie a immagini e scale di colori si rappresenta la percentuale delle emozioni dei leader.
Innovazione vuol dire aggiornamento continuo. In una fase di trasformazione come questa il giornalismo non può che innovarsi. Bertolini conclude l’incontro ricordandoci che uno degli aspetti di cui tener conto per avere una visione verso il futuro è studiare e aggiornarsi sempre inglobando sempre più professioni in una.

Valentina D’Ippolito

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