Il documentario ha ricostruito la tumultuosa vicenda della piattaforma Rousseau, fondata nel 2016 dal Movimento 5 Stelle e che a detta degli speaker è il più concreto esempio di tentata applicazione dei principi di democrazia diretta in uno Stato che si basa su quella rappresentativa. La piattaforma, messa a disposizione per consentire ai cittadini di esprimere le loro idee e proporre disegni di legge, è stata più volte vittima di azioni di hackeraggio che ne hanno compromesso la funzionalità. L’ultimo attacco risale al settembre scorso, in seguito al quale sono state rese pubbliche informazioni private e password dei principali esponenti del Partito. Il responsabile è stato il ventenne Luigi Gubello, conosciuto nel mondo del web come Evariste Galois.
Francaviglia definisce The Choice come “un documentario di parole e non di azione”, la cui maggiore criticità è stata approcciarsi agli intervistati. Gubello, infatti, si è mostrato molto spesso restio a rilasciare dichiarazioni, fatte soprattutto attraverso il proprio account Twitter e poi inserite all’interno del documentario. Difficoltoso è stato poi intervistare i rappresentanti del Partito politico, soprattutto in un momento, quello della primavera del 2018, di formazione di un governo.
Nonostante l’accoglienza del documentario non sia stata facile il progetto dei due giovani sembra non essere destinato a concludersi. L’intenzione è quella di rielaborare in chiave internazionale l’argomento, data la sua rilevanza non solo a livello nazionale ma anche europeo.
La cyber security è infatti un argomento scottante, con il quale aziende e istituzioni devono fare i conti. Per consentire una libera partecipazione dei cittadini è necessario garantire la sicurezza dei dati di cui dispongono, e per farlo occorre sapersi difendere da attacchi di hackeraggio sempre più all’ordine del giorno.
Alessandra Gennaro