Il racconto di #Glocal18

Più di sessanta incontri, centinaia di giornalisti da tutta Italia arrivati a Varese per discutere del presente e soprattutto del futuro di questa professione. La prima di Digitalife, il film realizzato da Varesenews per raccontare l’impatto del digitale sulla vita quotidiana delle persone. E i vincitori della prima edizione del premio dedicato alla memoria di Angelo Agostini e per il datajournalism. Tutto questo è stata la settimana edizione di Festival Glocal. Qui proviamo a raccontare cosa sono state queste giornate.

Giovedì 8 novembre

La giornata ha preso il via con un confronto tra il ruolo dei giornalisti e quello dei blogger, nel tentativo di approfondire similitudini e differenze tra le due professioni anche sotto il profilo deontologico. Protagonista assoluta dell’incontro è stata Selvaggia Lucarelli. “Il mondo dell’informazione si distingue tra persone che fanno bene il loro lavoro e persone che lo fanno male”, il messaggio che ha voluto lanciare dal palco della Sala Campiotti.

Il pomeriggio si è aperto con i consulenti del lavoro che hanno fornito tutti i consigli a chi affronta la professione da freelance, con la presentazione del portale open data di Regione Lombardia e quella di Bassa risoluzione, l’ultimo libro di Massimo Mantellini. Il country manager di Airbnb Matteo Frigerio, il responsabile comunicazione del Parco delle Cinque Terre Luca Natale e la giornalista di viaggio Alessandra Favaro si sono confrontati sulle modalità di raccontare il territorio ed il turismo.


Tra un incontro dedicato al giornalismo raccontato da chi lo studia nelle università e uno in cui si è parlato di come raccontare la musica sulla carta e sul web, la giornata del festival è proseguita con un panel dedicato al futuro del lavoro. Protagonisti Luca De Biase (Nòva24 Il Sole24Ore) e Giampaolo Coletti (Wwworkers).


Prima della serata dedicata ai cambiamenti che il ’68 ha portato nelle redazioni, la Sala Campiotti ha visto un dibattito tra il direttore di PolicinAcademy Michele Mezza, il giornalista Mario Tedeschini-Lalli e il filosofo Giulio Giorello. Il tema il ruolo del giornalismo nell’era degli algoritmi: la professione è ancora capace di essere bene comune?

Venerdì 9 novembre


Mentre l’avvocato Valerio Vartolo chiariva i contorni giuridici del diritto all’oblio, Marianna Bruschi (Visual lab gruppo Gedi) raccontava il giornalismo del futuro e Sergio Ferrentino dava lezioni di tecnica radiofonica insieme a Marco Renzi, in sala Campiotti Filippa Lagerback illustrava la sua esperienza di racconto del territorio sui social network. Ad accompagnarla il giornalista Michele Vianello, Luca Natale e il presidente della Camera di Commercio di Varese Fabio Lunghi insieme al suo capo ufficio stampa Antonio Franzi.


Una mattinata, quella di venerdì, proseguita analizzando l’evoluzione dei periodici femminili dal cartaceo al digitale e portando alcuni esempi di gestione della comunità di lettori che hanno reso sostenibili delle esperienze giornalistiche. Mentre al Teatrino Santuccio Lorenzo Pregliasco, fondatore di YouTrend, e Raphael Zanotti (La Stampa) spiegavano cosa significhi utilizzare i dati per raccontare la politica.


Il pomeriggio si è aperto con l’intervento di Barbara Sgarzi, che ha presentato gli strumenti che Google mette a disposizione dei giornalisti. Mentre alla Libreria Ubik il ceo di OpenJobMetis Rosario Rasizza e il rettore della Liuc Federico Visconti hanno discusso dei rapporti tra il mondo del lavoro e quello della formazione. In sala VareseVive si è parlato del ruolo del giornalismo d’inchiesta nel raccontare gli effetti della legge Basaglia. E in sala F si è discusso di come scrivere di treni, un tema scottante in provincia di Varese. Intanto in sala Campiotti Riccardo Terzi, strategic partner manager Google News Initiative, e Sara Hartley, responsabile del DNI Fund di Google, hanno spiegato i futuri progetti di Big G per sostenere il giornalismo. Insieme a loro Lorna Willis di Archant, un network di diverse testate locali britanniche che si è aggiudicato un finanziamento nell’ambito della Digital News Initiative.


Diversi i temi toccati nel pomeriggio: dalla deontologia alla diffamazione, dal rapporto tra cibo, cinema e informazione al modo per far conoscere la propria musica. Ancora, la partecipazione sulle piattaforme digitali e le strategie che devono seguire i giornalisti per garantire la sicurezza sua e delle sue fonti in Rete. In sala Campiotti Conchita Sannino (la Repubblica) ha presentato ES17, un film inchiesta che racconta la vita, e la morte, di Emanuele Sibillo, giovane ucciso mentre tentava di ritagliarsi un ruolo all’interno della camorra.


La giornata si è conclusa alle Ville Ponti, con la prima di Digitalife, il film prodotto da VareseNews per raccontare la vita di tutti i giorni nell’era digitale. Presente il regista Francesco G. Raganato. Prima che si spegnessero le luci in sala, però, in sala Campiotti si è parlato di come il nuovo algoritmo di Facebook abbia cambiato la vita professionale di chi fa comunicazione d’impresa. Sul palco Daniele Chieffi, Head of Digital communication and content Factory Agi, Andrea Poretti di Eolo e  il responsabile dell’ufficio stampa di Univa Davide Cionfrini.

Sabato 10 novembre


Mentre i ragazzi delle scuole superiori che hanno partecipato a BlogLab incontravano una delegazione di alcuni consiglieri regionali, in sala Campiotti si parlava delle opportunità professionali legate alla comunicazione aziendale. Tra le testimonianze, anche quella di Laura Conti, communication leader di Elmec. Al Teatrino Santuccio si è discusso del ruolo dell’informazione nel raccontare il bullismo, mentre in sala VareseVive sono stati presentati alcuni tool per il mobile journalism. Quindi in sala F si è discusso del Freedom of Information Act, mentre in VareseVive alcuni datajournalist lombardi hanno presentato le proprie esperienze. Al Teatrino Santuccio, Alberto Piuliafito ha parlato della comunicazione nativa. Mentre in sala Campiotti sono arrivare due esperienze di giornalismo glocal internazionali: le hanno portate Thomas Bella di Dennik N e Thomas Noppen di Prauda, sul palco insieme al vice presidente di Anso Matteo Rainisio.


Il pomeriggio ha visto il racconto di diverse esperienze di giornali locali lombardi e la presentazione di Buone Notizie, inserto del Corriere della Sera, alla presenza della responsabile Elisabetta Soglio. Ma anche il racconto dell’hacking della piattaforma Rousseau, illustrata dai fondatori di Unozerozerouno Giuseppe Francaviglia e Giorgio Viscardini. Mentre Federico Badaloni spiegava come si progetta un giornale.


Spazio ancora all’approfondimento del ruolo del community manager nei giornali e al racconto dello sport nell’era dei social network, prima di arrivare alla consegna del premio Antonio Agostini, andato a “Matti per sempre”, un progetto di Daniela Sala e Maria Gabriella Lanza. Per quanto riguarda il datajournalism, la vittoria è andata a Filippo Mastroianni per un lavoro sulle elezioni del 4 marzo uscito sull’InfoDataBlog del Sole24Ore. La terza ed ultima giornata di Glocal si è conclusa alle Ville Ponti con “Donne come noi”, talk show presentato da Daniela Collu che ha visto protagoniste giornaliste ed influencer chiamate a discutere di come si parla delle donne oggi sui media. Tra le ospiti la direttrice di Donna Moderna Annalisa Monfreda.

Riccardo Saporiti
Un ringraziamento agli studenti della Redazione digitale che hanno raccontato gli eventi del Festival

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