Visualizzazioni e dati sono un nuovo modo per raccontare notizie e comunicare. A confermarlo è Clara Attene, data journalist, formatrice e teaching fellow per Google News Lab, durante il panel ‘Ricerca dati e data visualization con gli strumenti di Google’ al festival del giornalismo digitale di Varese. «Una cosa che a me è capitato sentito dire – spiega la giornalista che prima lavorava per Il Sole 24 Ore e Il Venerdì di Repubblica – è ‘oh mamma i dati!! Noi giornalisti siamo tipi di lettere’. Invece no! Le visualizzazioni e i dati ci aiutano a raccontare e a comunicare una notizia in modo più attraente e semplice per il lettore».
Brava @ClaraAttene che sulla #dataviz ricorda: “fate visualizzazioni semplici, chiare, comprensibili. Non state facendo data art ma informazione, dovete farvi capire da tutti.” #glocal19 @GoogleNewsInit pic.twitter.com/aEG3u1KEHR
— Barbara Sgarzi (@barbarasgarzi) November 7, 2019
Nell’introduzione al workshop, Attene ha spiegato in cosa consiste il lavoro di Google News. Il team – attraverso corsi di formazioni presenti in diverse parti del mondo – mira ad aiutare i giornalisti fornendo strumenti utili per la raccolta di dati, statistiche e grafici aggiornati in tempo reale. Tra gli obiettivi del gruppo c’è quello di combattere la disinformazione e annientare le fake news. “Nell’ambito della visualizzazione dati – precisa la giornalista – specialmente in questo periodo, è buona cosa far sapere ai nostri lettori le fonti. Ed è buona norma, dargli anche un link per arrivare a quella originale”. Tra le piattaforme mostrate c’è Google Trends, che consente di capire quali sono gli argomenti di cui si discute maggiormente. Divisi, per argomento, anno, luogo, categoria e motore di ricerca usato è possibile capire quali sono le tendenze dell’anno.
Altro esempio è quello di Google Sheets. Molto simile al programma Excel, presenta una pagina con righe e colonne dove inserire i dati in maniera ordinata. Simile al programma PowerPoint e utilizzato da SkyItalia, durante l’esplorazione della Luna, Flourish.Studio permette di raggruppare dati creando ‘stories’. Il sistema è stato utilizzato dall’Eco di Bergamo per raccontare quali sono i punti della città dove avvengono più incidenti e da Il Mattino di Padova per parlare di furto di opere d’arte in Veneto. Infine Gif Maker, piattaforma che riassume i dati e consente di condividerli sui social come post. Attraverso una sequenza di immagini riassunti in gif, vengono mostrati i dati di un determinato avvenimento.
Sveva Calandrino