«Molto forte è la resistenza dei lettori all’idea che bisogna pagare per leggere le notizie». Così Omar Monestier, direttore de Il Messaggero Veneto, ha aperto l’incontro “dal locale al nazionale: il modello freemium per sostenere i giornali”, tenuto durante Glocal, il Festival del giornalismo digitale. Al suo fianco Marianna Bruschi, giornalista del gruppo GEDI, e Marco Seghini de La Repubblica, secondo quest’ultimo, «le grandi testate giornalistiche vivono molto nella Capitale», per cui è molto difficile estendere il modello freemium anche alle realtà locali più piccole. Questo modello consiste nell’offrire ai lettori delle testate digitali, delle notizie ad ampio respiro ed approfondimento sia gratuitamente che a pagamento. Pagamento effettuato tramite abbonamento che può essere settimanale, mensile o annuale. Il giornalismo cartaceo sta morendo. La soluzione è rivolgersi al digitale, ma i lettori spesso fanno fatica ad accettare il fatto di dover pagare per leggere le notizie. Ovviamente i giornalisti necessitano di essere pagati e, secondo O. Monestier, c’è speranza di riuscire ad entrare in contatto con i lettori e i potenziali tali, anche attraverso varie iniziative a livello locale.
Susanna Prato