Se la sbobinatura di un’intervista, compito oneroso ma necessario per un giornalista, vi riporta ai tempi dell’università, quando c’era l’incubo delle trascrizioni delle lunghissime lezioni dei professori, dovreste scoprire i transcription tools, strumenti di trascrizione automatizzata che fanno risparmiare tempo e pazienza.
Nel Workshop in sala VareseVive di “Transcription tools. Le trascrizioni automatizzate che fanno risparmiare tempo” Rosa Maria Di Natale, giornalista e membro di Ona Italia, un’associazione internazionale no profit di giornalisti digitali, ha spiegato come questi digital tools possono realmente agevolare questo compito.
App per mobile, software per il pc, sono molti gli strumenti di trascrizione che aiutano i giornalisti a trasformare in maniera automatica un file audio in un testo scritto. Sono quasi finiti i tempi in cui la trascrizione scritta veniva affidata ad un team umano che, con molto tempo a disposizione, si dedicava interamente a questa attività e sono arrivati quelli dell’Intelligenza Artificiale come grande alleata delle redazioni giornalistiche, sempre più ridotte.
La novità di questi strumenti risiede nella possibilità che ciò che accade a livello neuronale, nel cervello umano, venga replicato dalla macchina, con meccanismi sempre più esatti ed efficienti. Rosa Maria Di Natale spiega che “I modelli che le macchine seguono non sono tutti uguali e questo mostra la differenza di qualità nei diversi strumenti. È probabile che tra qualche tempo gli strumenti che ora sono a pagamento diventeranno gratuiti grazie all’innovazione tecnologica sempre più frenetica, e questo comporterà un aumento della qualità del servizio”.
L’intervento di Rosa Maria Di Natale continua ricordando che “Qualche anno fa le app più utilizzate erano quelle di dettatura, un meccanismo semplice, ma che risentiva di alcune difficoltà molto evidenti come ad esempio la necessità di un totale silenzio durante la dettatura pena il mancato riconoscimento delle parole da parte della macchina. A riflettere ed investire tempo e denaro sull’audio a favore del giornalismo sono state per prime delle start up giornalistiche. Con l’andare del tempo l’Intelligenza Artificiale si autoforma e autosostiene grazie al machine learning, migliorando sempre più il servizio che fornisce ai giornalisti”.
Le tecnologie dei transcription tools hanno ancora molto da migliorare, basti pensare che alcuni degli accorgimenti obbligati perché la trascrizione avvenga senza troppi intoppi sono l’utilizzo di un microfono esterno per l’intervista, non sempre disponibile, la vicinanza fisica con l’intervistato e più silenzio possibile nei dintorni del luogo dell’intervista.
Quando si lavora nello slow journalism, con più tempo ma con maggiore mole di lavoro, questi strumenti sono molto utili. L’obiettivo dell’intelligenza artificiale nella trascrizione online è quello di restituire un testo che sia il più accurato possibile all’audio che viene ascoltato.
E a proposito di privacy? Maria Rosa Di Natale risponde che “In teoria, i contenuti che immettiamo nelle app che scarichiamo, gratuitamente o previo abbonamento, sono tutelati e nascosti ad esterni. Bisogna però ricordare che tante di queste app appartengono a nazioni estere che possono avere un diverso approccio alla privacy e alla tutela dei dati sensibili rispetto all’Italia e all’Europa. Capire come funziona l’Intelligenza Artificiale significa sfruttare al massimo i servizi che ci può offrire sia a livello personale che professionale, restando però sempre attenti a non concedere alle macchine una totale conoscenza e controllo del nostro mondo”.