Raccontare con i podcast, così il giornalismo può dare lavoro

Se la sostenibilità economica del giornalismo non deve andare a discapito della qualità, una strada potrebbe essere quella dei podcast. La seconda giornata di Glocal 2021, il Festival del Giornalismo Digitale in programma a Varese fino a domenica 14 novembre, ha messo a confronto le nuove tecnologie per il racconto giornalistico con la sostenibilità della professione. Una nuova frontiera è quella dei podcast, affrontata da Mario Calabresi,  giornalista ed editor di Chora Media, che nell’incontro in programma al Salone Estense ha ribadito l’importanza di questo strumento: «I podcast sono immersivi, consentono di sentire l’umanità delle storie e sono un ottimo modo per ricostruire un rapporto di fiducia con gli ascoltatori. È difficile che la voce tradisca». E ha aggiunto: «Il podcast è più simile a una serie televisiva che a un articolo di giornale, con musica, suoni e voci per raccontare. E se una storia ha le sue gambe, cammina». Ma non solo. È un prodotto che, come quello della newsletter, permette di muoversi in modo trasversale rispetto ai giornali: «Così invece di licenziare persone, ne assumo. Cerco di lavorare per cambiare il mondo del racconto e dell’informazione».

Se la voce si presenta come una nuova frontiera del lavoro giornalistico, resta il problema della sostenibilità. «È innegabile che esistano problemi di sostenibilità riguardo il giornalismo d’inchiesta – ha affermato Luca Sofri, direttore di Il Post nell’incontro in Sala Campiotti – e il mondo dell’informazione in generale. È importante individuare i giusti contenuti e le modalità per trattarli. Non credo ci siano ragioni morali per cui debba essere pagata l’informazione, ma benvenga se si trovano forme di sostentamento economico in cui siano i lettori a pagare e non ci si basi solo sulla pubblicità».

È quindi tornato a Glocal il tema della comunità: il giornalismo come creatore di comunità. Le stesse piccole comunità che sono state raccontate con il progetto “Piccoli Borghi” realizzato con ANSO (Associazione Nazionale Stampa Online) e Google News Initiative e che ha visto al lavoro 12 piccole testate digitali nel raccontare altrettante piccole comunità, dando voce a migliaia di persone. 

LA GIORNATA DI SABATO 13 NOVEMBRE

Glocal continua per tutta la giornata di sabato. Si parte dalla situazione in Afghanistan, fino ad una riflessione sul tempo e la sua importanza nella “cucina” delle redazioni e per i lettori. Spazio all’arte con la Fondazione Morandini, ma anche uno sguardo all’ambiente e a molto altro.

Il programma in sala Campiotti
h 9:00 – 11:00 – Il tempo che torna indietro, l’Afghanistan e il ritorno dei Talebani

Il ritiro dell’esercito americano e la contestuale ripresa del potere da parte dei Talebani ha riportato l’Afghanistan indietro di venti anni. Come cambierà lo scenario internazionale di fronte al nuovo regime di Kabul, quali saranno le conseguenze geopolitiche di questo nuovo scenario?

Intervengono: Lorenzo Cremonesi, giornalista del Corriere della Sera;  Cecilia Sala, giornalista. Modera Tommaso Guidotti, caporedattore VareseNews

h 11:00 – 13:00 – Il tempo del lettore

E se il problema non fosse la mancanza di tempo dei lettori, ma il fatto che il giornalismo, o almeno una parte di esso, non è più all’altezza di meritare quel tempo? E qual è l’impatto su questo meccanismo dell’intelligenza artificiale, uno strumento di per sé incapace di conferimento di senso?

Intervengono: Federico Badaloni, UX Designer Divisione Digitale GEDI; Annalisa Monfreda, direttrice di Donna Moderna. Introduce Marco Giovannelli, direttore VareseNews e fondatore di Glocal.

h 14:00 – 16:00 – I dati e la deontologia dei giornalisti

La pandemia ha fornito la dimostrazione plastica di quanto i dati pervadano la vita delle persone. Eppure sui giornali si sono visti indici Rt espressi in percentuale, tendenze della curva dei contagi calcolate su due giornate successive. Una corretta informazione numerica deve però diventare parte integrante della deontologia dei giornalisti.

Intervengono: Isaia Invernizzi, giornalista Il Post; Riccardo Saporiti, freelance datajournalist. Modera Tomaso Bassani, vicedirettore, VareseNews.

h 16:00 – 18:00 – Quando la fotografia racconta la guerra

Proiezione di “In prima linea”, un pluripremiato documentario di Francesco Del Grosso e Matteo Balsamo che raccoglie le testimonianze di tredici fotoreporter di guerra, un’opera preziosa per conoscere un lavoro cruciale nell’ecosistema giornalistico. 

Con Francesco Del Grosso, regista;  Nando Mastrillo, giornalista Varesenews.

Il programma nel Salone Estense

h 9:00 – 11:00 – Giornalismo veloce e giornalismo lento

Una riflessione su ciò che merita di essere aggiornato in tempo reale e trattato in velocità e ciò che merita approfondimento, sui modi virtuosi di fare informazione veloce e su quando far risparmiare tempo al lettore diventa un punto d’onore per il giornalismo. Ma anche sul fatto che non tutto il giornalismo lento è nobile. E che la lentezza ci può essere solo a determinate condizioni. Il tempo del lettore è prezioso. 

Intervengono: Annalisa Monfreda, direttrice di Donna Moderna; Francesco Zaffarano, Editor In Chief at Will Media; Giovanni Tateo, Founder and editor-in-chief, menelique. Modera: Maria Carla Cebrelli, giornalista, VareseNews

h 11:00 – 13:00 – Il tempo del bello: quando il giornalismo racconta l’arte (in collaborazione con la Fondazione Morandini)

Se l’arte è comunicazione, centrale è anche la comunicazione dell’arte. Un confronto tra realtà museali e giornalisti per descrivere l’evoluzione del racconto sia sui media tradizionali che su quelli digitali.

Intervengono: Marcello Morandini, artista e designer; Elena Bordignon, Editor-in-Chief, ATPdiary; Riccardo Blumer, architetto; Marco Meneguzzo, docente, Accademia di Brera. Coordina Erika La Rosa, giornalista Varesenews

h 16:00 – 18:00 – Giornalismo e memoria

Il giornalismo spesso vive gli anniversari come un cliché, sottovalutando le proprie responsabilità sulla memoria collettiva. Più rapido della ricerca storica, può infatti essere lo strumento che meglio riesce a rileggere eventi della storia recente.

Intervengono: Annalisa Camilli, giornalista di Internazionale (in collegamento); Andrea Franceschi, giornalista, Il Sole24Ore; Sara Poma, Head of Branded Content e autrice Chora Media. Modera Stefania Radman, giornalista VareseNews

Il programma nella Sala VareseVive

h 9:00 – 11:00 – I giornalisti e i poteri forti, le fake news e i diritti dei lettori: il mercato dell’informazione secondo i giovani

Qual è il rapporto tra i millennials e il mondo dell’informazione? Come si informano i più giovani, di quali testate si fidano e cosa chiedono al giornalismo? I risultati di una ricerca condotta dal Dipartimento di Diritto, Economia e Culture dell’Università dell’Insubria.

Intervengono: Giacomo Furlanetto, studente Università dell’Insubria; Francesca Fossati, studentessa del Corso Magistrale in Giurisprudenza, Università degli Studi dell’Insubria. Coordina Maria Cristina Reale, professoressa Università dell’Insubria.

h 11:00 – 13:00 – Il tempo del giornalismo e della storia

“La verità è che cronaca e storia non sono distinguibili come due forme di storia, che si compiano a vicenda o che siano l’una subordinata all’altra, ma come due diversi atteggiamenti individuali. La storia è la storia viva, la cronaca, la storia morta”. Questa massima di Benedetto Croce ha più di un secolo di vita ma diventa attuale oggi per gli storici e i giornalisti che lavorano sul tempo della pandemia. Il tempo è da sempre lo spartiacque tra chi lavora sulla cronaca e chi lavora sulla storia: l’immediatezza per il giornalista, la stratificazione delle fonti per lo storico. Ma dove si colloca, oggi, quello spartiacque, oggi che una moltitudine di fattori (progresso, tecnologia, consapevolezza, ecc) rendono pressoché subito disponibili dati, testimonianze, documenti verificati e verificabili, altamente attendibili? E come e in che misura gli stessi fattori hanno, allo stesso tempo, reso accessibili fonti storiche un tempo riservate solo agli studiosi?

Intervengono: Pier Vittorio Buffa, giornalista; Nicola Maranesi, giornalista e storico; Isabella Insolvibile, storica. Modera Roberto Morandi, giornalista VareseNews.

h 16:00 – 18:00 – 60 litri in cronaca: il racconto giornalistico dell’acqua

Quando si parla di acqua il rischio di commettere errori è dietro l’angolo: dalle normative fino alle questioni scientifiche, un approfondimento su come raccontare le risorse idriche sui giornali. 

Intervengono: Paolo Mazzucchelli, presidente Alfa; Flavia Amato, Delta del Po; Marco Ferrari, giornalista scientifico; Eleonora Martinelli, giornalista VareseNews

Sala Napoleonica (centro congressi Ville Ponti) 

h 21:00 – 23:00 – La guerra non è come viene raccontata

Pubblicando i cablogrammi ricevuti da Chelsea Manning, Julian Assange ha riscritto la storia e cambiato il modo di fare giornalismo. Incontro con Stefania Maurizi, che con WikiLeaks ha collaborato, autrice di “Il potere segreto. Perché vogliono distruggere Julian Assange e WikiLeaks”. 

Con Stefania Maurizi, giornalista e scrittrice. 

Glocal 2021 garantisce l’accesso ai crediti per la formazione professionale continua obbligatoria per gli iscritti all’Ordine dei Giornalisti. Per ricevere i crediti è necessario iscriversi sulla piattaforma Sigef. 

Glocal – Festival del Giornalismo Digitale – è organizzato da Varesenews, in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, ANSO Associazione Nazionale Stampa Online e Camera di Commercio di Varese.

www.festivalglocal.it

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