Due giornali locali che offrono delle inchieste di prima mano in un momento storico in cui le risorse a disposizione sono sempre più limitate. Da una parte Indip, un giornale d’inchiesta basato in Sardegna, dall’altra Dossier, la nuova sezione di inchiesta e approfondimento di MilanoToday. Entrambi gli esperimenti si basano sul sostegno dei lettori sotto forma di abbonamenti. Raffaele Angius di Indip e Luca Rinaldi di MilanoToday hanno spiegato quali difficoltà devono affrontare le due testate, in ambienti molto diversi tra loro come la regione Sardegna e la città metropolitana.
«Il giornalismo di inchiesta non è morto e la risposta del pubblico arriva quando si fa un lavoro di qualità, approfondito e originale. Bisogna, però, pagare bene i collaboratori, che investono molto tempo per realizzarlo», puntualizza Angius. Spesso la cronaca a livello locale è un unire i punti di tante notizie, ma per costruire un’inchiesta bisogna anche radicarsi nel territorio: «Ci si conosce un po’ tutti. Questo presenta sia opportunità che difficoltà. Per noi, per esempio, funziona molto la segnalazione anonima. La piattaforma permette di raccoglierle e poi noi le verifichiamo. Abbiamo fatto delle scoperte importanti grazie a questo strumento». Se da una parte non è stato difficile creare una comunità fatta di lettori e giornalisti, Angius non nega tuttavia la difficoltà di raggiungere una sostenibilità economica con questo modello di informazione.
In Sardegna Indip risponde a un’assenza e copre un vuoto mediatico. Tutt’altra situazione, invece, a Milano, dove c’è tanta offerta informativa e Dossier, se vuole emergere, deve intercettare delle nicchie di interessi. «Per esempio – racconta Rinaldi – , vediamo che quando facciamo delle inchieste di taglio economico le persone si abbonano di più, quindi capiamo che bisogna spingere su questi temi. Un altro ambito che ai nostri lettori interessa è tutto ciò che riguarda la sfera abitativa: i prezzi degli appartamenti, il diritto alla casa. All’opposto, se parliamo di argomenti più ampi, come l’ambiente, non è detto che aumentino gli abbonamenti, nonostante sia qualcosa che interessa molti». Il grande interesse per l’inchiesta economica presenta dei rischi, come per esempio la querela. Per un giornale come MilanoToday, che vive di pubblicità, è difficile fare inchiesta magari su aziende che finanziano la testata, ma aver messo la sezione Dossier sotto abbonamento, ha permesso ai giornalisti di prendersi molte più libertà. «Nonostante tutte le cautele, può capitare che ci siano reazioni da parte delle aziende e in quel caso si va in tribunale. È una cosa che i giornali mettono già in conto», aggiunge Rinaldi. Sulla stessa linea, Angius spiega che in una regione vasta e frammentata come la Sardegna per trovare i propri lettori si deve anche avere il coraggio di fare un giornalismo scomodo e polemico, smontando «i luoghi comuni, come per esempio “qui la ‘ndrangheta non esiste”».
Una grande difficoltà per questo genere di lavoro viene, poi, dalla mole di denunce. Per facilitare il lavoro degli avvocati MilanoToday cerca di tenere traccia di tutto quello che fa e si tutela documentando tutto quello che scrive con fonti certe. Anche per Angius, l’unico modo per non farsi censurare dalle denunce è avere una squadra forte che raccoglie tutta la documentazione. Verificare l’affidabilità della fonte rimane, infine, un aspetto imprescindibile di tutti i generi di inchiesta.