A Festival Glocal si parla di editoria e delle possibilità che il digitale offre. Come da programma oggi pomeriggio in Sala Varesevive si è tenuto l’incontro “L’editoria dal basso e il valore della membership nel giornalismo di domani“.
Gli speaker Silvia Bevilacqua, giornalista e video creator, Ariele Frizzante Podcast producer IlSole24Ore, Aldo Macchi, Direttore, arcomag.it, Francesca Martinelli, Direttrice, Fondazione Centro Studi Doc ETS e Adelia Brigo, giornalista VareseNews.
L’incontro si è aperto con una presentazione degli ospiti tenuta da Adelia Brigo, lasciando poi la parola a Aldo Macchi, che ha introdotto il tema dell’editoria, di come oggi sia diventato sempre più facile per tutti muoversi sul digitale e realizzare video editati in brevi tempi «le opportunità ci sono per tutti: Internet non è solo per i più giovani, tutti possono reinventarsi sempre».
Ha poi proseguito Silvia Bevilacqua: «Noi oggi facciamo tutto attraverso il telefonino. Una volta per pubblicare un video in Internet ci voleva molto più tempo. Editare i video oggi è sempre più facile, lo si può fare anche mentre si aspetta l’autobus». Ha spiegato infatti come negli anni si sia sempre più semplificato il lavoro di Editing, ma non solo, «ognuno oggi si crea il proprio personal brand, lo possono fare tutti». Ha spiegato come anche coloro che hanno meno esperienza possono comunque aprire un proprio brand, e questo solo grazie al digitale, a quando ha reso tutto più immediato e facile nel corso nel tempo.
Ariele Frizzante: «Il digitale è molto simile ai media tradizionali, non si può pensare che sia un mondo parallelo. Io credo molto nel format podcast e mi auguro che ci si possa adattare a questa forma di giornalismo». Ha introdotto il tema del digitale, podcast, una forma di giornalismo al giorno d’oggi molto diffusa. Il giornalista, secondo Ariele, deve sapersi adattare alle nuove forme di giornalismo e sapersi muovere in più ambiti diversi.
Con Francesca Martinelli si è affrontato il tema dei giornalisti freelance, che oggi sono sempre di più, come afferma lei stessa: «C’è un numero sempre più alto di freelance, perché viene meno a costare per l’editore. Ci sono maggiori rischi di intimidazione, attacchi verbali, perché se non hai una redazione tutto è molto più difficile». Ha concluso poi parlando di censura, di come alcuni contenuti non vengano pubblicati in caso non siano ritenuti adatti «quando si è da soli tutto è molto più complicato, si pensi ad esempio quando si pubblicano i contenuti online e che diventanti virali».