Dove nasce il modello di “giornalismo spiegato bene” del Post? Ne hanno parlato all’edizione 2023 di Glocal Luca Sofri, direttore della testata, e Matteo Bordone, giornalista e podcaster che per il Post cura il podcast quotidiano “Tienimi Bordone”, accompagnati nella riflessione dal direttore di VareseNews Marco Giovannelli.
Nato con sei persone che lavoravano tutte intorno al tavolo, che dopo otto anni erano diventate 15 e negli ultimi tre anni e mezzo sono arrivate a 50, il Post è figlio di una struttura alle origini piramidale che oggi piramidale non è più e vive di deleghe, responsabilità e autonomie. «Non siamo nati, in realtà, per fare un giornale online – ha spiegato Luca Sofri -: il giornale online è stato lo strumento per un progetto di informazione. All’epoca, dentro l’esperienza dei blog, c’era moltissimo lavoro di critica nei confronti dell’informazione di allora e le condizioni erano diventate tali che si poteva fare un giornale proprio, opportunità data dai costi straordinariamente più ridotti possibili per un giornale online».
Il Post, però, non si è fermato lì e, anche grazie all’accelerazione impressa dalla membership, ad oggi è fatto, ad esempio, anche di corsi, talk in giro per l’Italia e della rivista “COSE spiegate bene”. «Siamo nati per cercare di dare un’informazione più accurata ed affidabile, più chiara e comprensibile, spiegata bene e attenta al contemporaneo – ha sottolineato Sofri -: tutte cose che applichiamo volentieri in qualunque contesto e formato ce ne dia l’opportunità. Tutto, comunque, è nato per piccoli passi e per esperimenti: è la dimostrazione che possiamo portare lo stile giornalistico del Post in altri posti e raggiungere altre persone».
E soprattutto oggi il Post è fatto anche di podcast. «I podcast sono diventati un’abitudine quotidiana, una voce che entra nella tua giornata – ha evidenziato Matteo Bordone -. Ciascun linguaggio ha delle proprie caratteristiche, e penso che i podcast, ormai, si stiano anche un po’ sostituendo alla radio. I podcast permettono di costruirsi un elenco personale di contenuti, goderne quando si preferisce».
E il prossimo passo? «Il destino è quello che è, non c’è scampo più per me», ha concluso con una battuta, ma neanche troppo, Matteo Bordone citando il film Frankenstein Junior.