Il giornalismo che cambia sul palco di Glocal Farm

La trasformazione del mondo dei media, la necessità di modificare le modalità con cui si formano i professionisti dell’informazione di domani, il ruolo dell’innovazione nell’economia del Paese. Questi i temi al centro della prima edizione di Glocal Farm, tappa trevigiana del festival di giornalismo ideato da VareseNews, promosso in collaborazione con Nord Est Multimedia (Nem) ed ospitato da H-Farm, campus dedicato all’innovazione che ha sede a Roncade (Treviso). Una giornata cui ha partecipato anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, che ha raccontato le sue strategie di comunicazione social.

L’ecosistema dei media dalla tradizione al futuro

La digitalizzazione dei media ha creato nuove modalità di raggiungere i lettori e, allo stesso tempo, ha imposto alle testate tradizionali di ripensare il modo con cui svolgono il proprio lavoro. Questo il tema al centro della mattinata di Glocal Farm.

Paolo Possamai, direttore editoriale di Nem, ha parlato dell’obiettivo del gruppo di costruire un polo multimediale per raggiungere lettori diffusi in diverse piattaforme e contesti demografici. Francesco Cancellato, direttore di Fanpage, ha enfatizzato l’importanza di essere un giornale popolare e accessibile, proponendo un giornalismo inclusivo e attento a tutti i temi. Sara Zambotti, voce della trasmissionedi Radio2 Caterpillar, ha descritto come la radio si sia adattata innovando con formati come il podcast, mantenendo la sua essenza interattiva e comunitaria. Beniamino Pagliaro ha raccontato la crescita di Good Morning Italia, una newsletter che offre briefing mattutini, sottolineando l’importanza di fornire un servizio di valore duraturo.

Francesca Milano, direttrice di Chora News, ha evidenziato l’efficacia dei podcast nel soddisfare bisogni informativi specifici, permettendo agli ascoltatori di integrare l’informazione nelle loro routine quotidiane. La ceo e co-founder di Factanza media Bianca Arrighini ha parlato dell’importanza per i media di adattarsi e essere presenti sui social network per incontrare il pubblico giovane. Il vice-direttore di Nem Fabrizio Brancoli ha discusso il giornalismo di confine a Trieste, illustrando come il giornale locale Il Piccolo interagisca con le comunità e le minoranze. Infine, il direttore di VareseNews Marco Giovannelli ha riflettuto sull’importanza dell’iperlocalità nel contesto digitale, raccontando l’esperienza della prima testata locale nativa digitale d’Italia e della sua collaborazione con Anso.

Un dibattito proseguito con l’intervento del presidente dell’Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli, che ha evidenziato la crisi di fiducia e credibilità nel giornalismo, sottolineando la necessità di adottare diverse modalità narrative, criticando l’assenza di una strategia sistemica in Italia per affrontare questi problemi culturali e informativi. Il direttore responsabile di Nem Luca Ubaldeschi ha quindi presentato il progetto di Nord Est Multimedia, un tentativo di integrare giornali cartacei e testate digitali in un sistema coeso. Fattore decisivo quello di mantenere un radicamento territoriale, pur espandendosi per offrire una visione più ampia e completa al pubblico.

Massimo Russo, direttore digitale di Hearst corporation, ha rifletturato sulla trasformazione del giornalismo nell’era dell’informazione abbondante ma poco attenta. Ha sottolineato come il giornalismo debba navigare nel mercato della relazione, basato sull’attenzione e la fiducia del pubblico. Infine Riccardo Terzi, Head of News Partnerships, Southern Europe di Google, ha esplorato i rischi e le potenzialità dell’intelligenza artificiale nel giornalismo, enfatizzando la necessità di etichettare chiaramente i contenuti generati da AI e di usare questa tecnologia in modo critico e responsabile.

Formazione e informazione in un ecosistema che cambia

Se dunque il giornalismo sta cambiando, anche coloro che sono impegnati nella formazione dei professionisti dell’informazione di domani devono adattarsi. Lo ha spiegato bene Gianni Riotta, direttore del master di giornalismo della Luiss di Roma, sottolineando la necessità di un cambiamento continuo nel mondo della formazione. In particolare, ha evidenziato la discrepanza tra un esame di Stato obsoleto e un mercato del lavoro che cambia ogni sei mesi, che sempre più richieste giornalisti dotati sia di competenze umanistiche che tecniche, come l’analisi e la gestione dei dati.

Marco Ferrando, direttore del master di giornalismo dell’Università di Torino, ha parlato dell’integrazione dell’intelligenza artificiale nelle redazioni, spiegando come il timore iniziale che l’AI potesse sostituire il lavoro giornalistico stia lasciando il posto alla consapevolezza che può invece svolgere compiti a minor valore aggiunto, permettendo ai giornalisti di concentrarsi sugli aspetti che danno maggiore qualità al loro lavoro. Elisabetta Tola, caporedattrice di Il Bo Live, ha aggiunto che l’accesso alle tecnologie di intelligenza artificiale non è più esclusivo delle grandi redazioni internazionali. Anche i freelance, ha notato, possono ora sfruttare questi strumenti, democratizzando l’uso dell’AI nel giornalismo e ampliando le possibilità di reportage indipendente.

Campioni della disintermediazione

Protagonista del pomeriggio anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, che ha discusso il suo approccio alla comunicazione politica. Principio cardine, ha spiegato è quello di mantenere un equilibrio tra trasparenza e riservatezza personale, sostenendo che la sua vita privata rimane distinta dalla sua vita pubblica e che la comunicazione deve essere praticata con prudenza e rispetto. Zaia ha rivelato che, nonostante la pianificazione della comunicazione sia personale, dietro vi è un lavoro di squadra comparabile all’armonia di un’orchestra. Ha esposto la sua preferenza per affrontare temi locali piuttosto che nazionali, valorizzando le peculiarità del Veneto e promuovendo un senso di orgoglio regionale.

Ha anche introdotto l’innovazione nella trasparenza informativa attraverso conferenze stampa quotidiane, concepite per facilitare l’accesso alle informazioni in modo diretto e aperto. Zaia considera la comunicazione un talento naturale, essenziale per stabilire un legame empatico e umano con il pubblico. In termini di media, il presidente ha discusso come i canali tradizionali e digitali si integrino, evidenziando la complessità della comunicazione moderna che coinvolge interlocutori informati su vari aspetti. Infine, ha riflettuto sull’evoluzione dell’informazione, prevedendo una maggiore interazione dei lettori nei media e riconoscendo il ruolo significativo di piattaforme come TikTok nel panorama informativo attuale.

Dal garage al campus: innovazione ed economia

Il campus di H-Farm, nato nel 2005 come uno dei primi spazi italiani dedicati al mondo dell’innovazione e delle startup, non poteva non ospitare un dibattito su questi temi. Tra i protagonisti Annalisa Monfreda, founder di Rame, una piattaforma di divulgazione economica nata con l’idea che il giornalismo di qualità possa trasformarsi in un servizio pagato dagli utenti. Rame mira a semplificare il linguaggio economico, spesso ostico e tecnico, con un focus particolare sul coinvolgimento femminile, utilizzando l’intelligenza artificiale per sviluppare un’app di finanza personale che sarà rilasciata nelle prossime settimane.

Riccardo Donadon, fondatore e amministratore delegato di H-Farm, ha messo in luce l’importanza dell’ottimismo nell’innovazione. Partendo dalle startup, H-Farm si è espansa nel campo dell’educazione e sta pianificando ulteriori sviluppi nel settore della MedCare, promuovendo un ambiente che nutre l’innovazione continua.

Gabriele Ronchini, amministratore delegato di Zest Investments, ha sottolineato invece la necessità di creare sinergie efficaci per competere a livello globale. La collaborazione tra Digital Magics e LVenture ha portato alla creazione di un ecosistema che integra il venture capital con un approccio sistemico e globale, essenziale per sostenere e scalare le imprese innovative. Gino Franco, Managing Director di Yunex Traffic Italia, ha invece raccontato come l’innovazione possa essere rappresentata dalla semplice installazione del primo semaforo a Berlino un secolo fa così come dalla moderna sensoristica per la mobilità intelligente.

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