La leggenda del Pifferaio magico, nata ad Hamelin in Sassonia nel lontano 1284 è diventata così suggestiva e misteriosa da varcare i confini del mondo tedesco per riversarsi in una miriade di novelle e illustrazioni. Michael Ende ne ha fatto una rilettura ‘sociale’, alla quale ci siamo ispirati, con la più classica delle dicotomie:
i poveri che subiscono il terribile flagello dei topi, e i ricchi che ne traggono invece benefici e vantaggi. Essi custodiscono infatti un terribile segreto: nelle cripte oscure della città venerano il ‘Re dei Topi’, orrido e immondo feticcio che per ogni topo che stacca dal suo flaccido corpo, lascia andare anche uno zecchino d’oro.
Ende mette al centro della sua narrazione una domanda quanto mai attuale: potrebbe una corretta ridistribuzione delle ricchezze essere il vettore trainante della rinascita dell’uomo e dell’umanità, dell’individuo e della terra che lo ospita e della quale sembra ignorare segnali ed avvertimenti? La risposta che vi offriamo passa attraverso l’innocenza e la lucidità di 30 bambini, che guidati dal magico cantastorie muto, intoneranno l’antica melodia antica della speranza.
Spettacolo musicale e teatrale realizzato dal Coro Bambini F. De Andrè
Musiche di Gloria Clemente
Laboratorio teatrale a cura di Simone Ricciardi
Oggetti di scena Alessandro Ratti
con Enrico Casale (Gruelhot)
Marceli Castro (Magdalena)
Gloria Clemente (Atela)
Jacopo Matrone (Il Veggente)
e la partecipazione di Tommaso Pistelli (Il Pifferaio) e Alice Sinigaglia
(Il Re dei Topi) Voci in video Thea Cozzani e Sveva Gattoronchieri.