Come si informano i giovani italiani? Di quali testate si fidano e di quali no? Cosa chiedono i millennials al mondo del giornalismo? Sono queste le domande a cui cerca di rispondere la ricerca condotta dal Dipartimento di diritto, economia e culture dell’Università dell’Insubria su un campione di 202 studenti della facoltà di Giurisprudenza. I risultati sono stati presentati a Glocal nel corso del panel “I giornalisti e i poteri forti, le fake news e i diritti dei lettori: il mercato dell’informazione secondo i giovani”.
Come previsto, tra le fonti più consultate dai giovani per informarsi spiccano i social media, seguiti da televisione e quotidiani online. Restano a distanza radio, podcast e quotidiani cartacei. A guidare la classifica dei giornalisti più seguiti sui social ci sono Roberto Saviano, Enrico Mentana e Francesco Costa. Emerge, dunque, una perdita di terreno dei quotidiani: solo 5 studenti su 202 totali si informano comprando un giornale cartaceo.
A commentare i risultati era presente anche Alessandro Galimberti, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia: «Questa ricerca evidenzia un paradosso: nella percezione comune dei giovani, i giornali sono poco diffusi e quindi poco influenti. Questo invece non è vero: gran parte dei palinsesti tv e radio è ancora costruito proprio a partire dall’informazione cartacea», spiega Galiberti.
Un dato positivo riguarda invece la percezione della professione giornalistica: il 92,1% del campione, infatti, crede che il giornalista svolga una professione di rilevanza sociale. Durante la pandemia, però, secondo l’84,2% dei rispondenti i giornalisti hanno trascurato temi importanti per il dibattito pubblico, come il cambiamento climatico o alcune questioni sociali e civili.
I risultati della ricerca mettono in luce anche una scarsa conoscenza della professione giornalistica, del percorso di accesso all’albo e dei principali attori del settore, come la Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi).