22 febbraio 1975, Roma. Alcuni uomini irrompono in un ufficio postale a pochi passi dal Pantheon. Un poliziotto in
servizio spara, ma i rapinatori sono più veloci di lui e lo uccidono. Le cose precipitano: c’è un morto e il bottino è più
magro del previsto. Nei giorni successivi la futura moglie dell’agente ucciso si toglie la vita. Tutti i giornali parlano del colpo. La rapina è un disastro. Per rimediare bisogna occultare le prove ed eliminare i testimoni. Il colpo è stato
organizzato da un gruppo di criminali ancora poco noti, ma molto esperti. Li chiamano “i Marsigliesi”, sono gangster
ricercati in mezza Europa e, pochi anni prima, uno di loro ha firmato il “colpo del secolo”: una rapina da film in una
gioielleria di via Montenapoleone, proprio sotto il naso della Questura di Milano.
A Roma, in pochissimo tempo, riusciranno a trasformare per sempre la criminalità capitolina, diventando monopolisti dei sequestri, del traffico di eroina, dello sfruttamento della prostituzione. Intesseranno anche una fitta rete di contatti con la mafia, i servizi segreti, l’estrema destra, la CIA e la Chiesa. Non è un caso se alla scuola del clan dei Marsigliesi crescerà un giovanissimo Danilo Abbruciati, considerato uno dei padri fondatori della Banda della Magliana.
Intrecciando uno straordinario lavoro documentario al ritmo frenetico dell’action, Gabriele Cruciata racconta la Roma criminale prima di Romanzo criminale, compone il prequel della stagione dominata dalla Banda della Magliana, narra l’epica nera, la fulminante ascesa e la brusca caduta di chi provò a prendersi Roma giocando troppo in anticipo sui tempi.