Isabella Ragonese, in scena con il lavoro di Stefano Massini, fa rivivere il dramma dell’omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, in occasione del ventesimo anniversario della loro morte.
In un’atmosfera perennemente incerta, nebbiosa come la Mogadiscio descritta da Ilaria Alpi – prende vita un reading di luci ed ombre, dove una partitura di voci si amalgama continuamente alla musica. Siamo nei dieci secondi successivi all’omicidio: un bagliore di luce, poi il caos di una faticosa presa di coscienza. Isabella Ragonese è un’Ilaria Alpi appena uccisa, che si desta come da un improvviso letargo e ripercorre la propria vicenda in un susseguirsi di saette di memoria. Ne nasce una carrellata di tredici frammenti, incursioni spietate nella ferita ancora sanguinante di una Somalia contraddittoria, terra di torbidi compromessi e nefandi accordi mascherati dietro l’alibi di una beffarda cooperazione. In un vortice di evocazioni e di opposti stati d’animo, fra tesissime ascese e discese vertiginose, la tela del calvario si tesse e ritesse da sola, componendo un puzzle inaudito in cui le parole di Ilaria si sdoppiano fra Isabella e Luisa Cattaneo.
IL TEATRO DELLE DONNE/OFFICINE DELLA CULTURA
con il patrocinio dell’Associazione Ilaria Alpi
AFRICAN REQUIEM
20 marzo 1994: appunti di fine giornata
di Stefano Massini
reading con ISABELLA RAGONESE
musiche originali di Enrico Fink
eseguite dal vivo da Luca Baldini, Massimo Ferri, Enrico Zoi
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