Tra bias e allucinazioni, l’intelligenza artificiale può essere uno strumento per il giornalismo?

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Tra bias e allucinazioni, l’intelligenza artificiale può essere uno strumento per il giornalismo?

È capitato che anche i più famosi modelli di AI inventassero di sana pianta delle risposte, così come è stato dimostrato che rispecchiano molti pregiudizi umani, a cominciare da quelli di genere. Per una professione che fa dell’aderenza ai fatti la propria ragion d’essere, come può l’intelligenza artificiale diventare uno strumento di lavoro? E quali regole deontologiche vengono chiamata in causa dall’impiego dell’intelligenza artificiale?

In collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti della Lombardia

Questo incontro garantisce crediti per la formazione permanente dei giornalisti.
Non esiste più un limite massimo per l’iscrizione ai corsi. 

Per ottenere i crediti è necessario registrarsi sulla piattaforma Formazione giornalisti.

Con:

Michela Colamussi

Director of Transition to Digital and Innovation, Gruppo Monrif

Luca Mari

Professore di Scienza della Misurazione, LIUC - Università Cattaneo

Riccardo Sorrentino

Presidente, Ordine dei Giornalisti della Lombardia

Luca Tremolada

Datajournalist e giornalista di scienza, Il Sole24Ore

Luca Zorloni

Responsabile area digitale, Wired Italia

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