Flavia Amato, archeologa professionista, nasce a Palermo nell’ottobre del 1985. Dopo una prima esperienza nel campo dell’archeologia subacquea dove raggiunge il grado di operatore tecnico archeologo ed operatore di fotografia e cinematografia digitale, si laurea nel 2010 presso l’Università degli studi della sua città.
Si trasferisce a Bologna subito dopo ed intraprende diverse campagne di scavo archeologico che la portano a lavorare tra la Romagna, la Sardegna e la Sicilia. Partecipa, tra gli altri progetti, alla prima missione archeologica italiana negli Stati Uniti d’America, indagando il sito di Cahokia, posto lungo le sponde del Mississippi. Dopo l’esperienza americana, che la porta a soggiornare presso la Washington University di Saint Louis, si laurea a Bologna nel 2013.
In seguito, si trasferisce per circa un anno ad Oxford dove collabora con il locale museo. Rientrata in Italia lavora per qualche tempo come archeologo da campo mentre continua la sua formazione presso la Scuola Interateneo di Specializzazione in Beni Archeologici dove stringe ottimi rapporti con l’Università Ca’ Foscari di Venezia che la portano ad avviare un’intensa ricerca nell’area del Caucaso lungo il corso del Kura, nell’attuale Georgia.
Oggi Flavia è un’archeologa professionista affermata che ha base nel Delta del Po. Collabora con le locali Soprintendenze, con i Musei del Territorio, con diverse amministrazioni comunali nonché con i gruppi archeologici locali portando avanti numerosi progetti incentrati in un’ottica di archeologia pubblica e partecipata. Consulente per l’Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po ha curato personalmente la candidatura a Marchio del patrimonio europeo 2021 promuovendo il primo sito tematico a livello nazionale denominato “Terre d’acqua, terre nell’acqua. Delta del Po e Venezia” che vede il Parco Veneto legato ai Musei Archeologici Nazionali di Adria, Altino e Venezia ed al Museo Delta Antico di Comacchio.
Nel suo percorso lavorativo e di vita una cosa, in particolare, lega le sue diverse esperienze: l’acqua. Dalle sponde cristalline della sua Sicilia, alle torbide acque del Mississippi, passando per le tumultuose rive del Kura, Flavia alla fine si è fermata lungo le tranquille sponde del Delta e dedica la sua carriera alla ricerca di civiltà e popoli scomparsi che hanno vissuto in stretto contatto con questa preziosa risorsa che oggi forse sottovalutiamo.