Di base a Bruxelles, Caterina ha seguito da vicino i negoziati per l’Artificial Intelligence Act, portando avanti - insieme a una rete di organizzazioni europee - proposte per evitare che i sistemi di sorveglianza e profilazione razziale fossero autorizzati, con una particolare attenzione all’utilizzo dell’intelligenza artificiale a discapito delle persone migranti. Ha una conoscenza ravvicinata e unica delle politiche europee su migrazioni, intelligenza artificiale e sorveglianza.